Zuò Chán – 坐禅 – Zazèn
10 Agosto 2012
坐 [zuò] è formato da due persone 人 [rén] che siedono a terra 土 [tǔ] In Cantonese è reso come /Choh/ o /Joh/. 禅 (forma semplificata di 禪) [chán] è propriamente la meditazione; deriva da 礻(o 示) [shì], l’altare, e da 单 (la cui forma tradizionale è 單) [dān], utilizzato per la sua fonetica. In Cantonese è /Sim/ o /Sihn/.
Per me la pratica di Zuò Chán è venuta dopo aver imparato a tenere una postura giusta, eretta, con la conseguente respirazione naturale. Sono partito dalla respirazione che ristagnava all’altezza del plesso solare, per poi riuscire a farla scendere verso il Dan Tian più basso. Ho imparato ad impiegare più di due minuti ad espirare, dopo aver letto che il Buddha colse l’Illuminazione sotto l’albero della Bodhi proprio durante l’espirazione…
Tutte le nostre tecniche devono essere un allenamento della respirazione e Zuò Chán non deve essere da meno, all’inizio. Al più presto, però, va abbandonato questo fine, per raggiungere l’assenza del fine, il sedere nel vuoto per meditare. Nella posizione che vi descrivo si raccolgono tutte le energie, lasciando scorrere via tutti i pensieri, allentando tensioni, dedicandosi a sé.
Bisogna sempre rimanere vigili, pur essendo distaccati, mai chiudere gli occhi, concentrarsi sul vuoto, non visualizzare. La visualizzazione è una cosa totalmente diversa. Zuò Chán è allenamento all’inazione, non azione a sé. Aiuta a conferire una dimensione differente anche alle forme, se praticata con regolarità. Coltivate lo spirito, altrimenti le vostre forme, le vostre tecniche e la vostra vita saranno senza Qi, senza vita.