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Riccardo Di Vito - Maestro di Wing Chun e Coach

Rilassarsi Mentalmente Grazie Agli Stadi Di Sōng

Rilassarsi Mentalmente Grazie Agli Stadi Di Sōng

By Riccardo Di Vito

Uno dei grossi bisogni dei nostri tempi è quello di imparare a rilassarsi mentalmente, per avere risultati in termini fisici. Credo che lo stress e le tensioni siano proprio l’antitesi di questo stato di quiete mentale. Il problema è quello di comprendere che non esiste alcun esercizio che ti possa portare all’equilibrio, se non parte dall’interno. Ecco perché nelle arti marziali tradizionali cinesi parliamo del principio del Sōng (). In questo, diciamocelo, siamo dei professionisti.

Il primo passo per arrivare a questo stato di benessere è quello di individuare i blocchi fisici. Puoi notare diverse parti contratte, legate, con muscoli rigidi. Spesso questo si verifica con il corpo chiuso, spalle in avanti e testa reclinata. Con questo assetto è davvero complicato pensare a qualsiasi forma di fluidità. Cosa si può fare? Nella nostra tradizione marziale parliamo di Khai (開), aprire. Nell’ideogramma puoi vedere le mani che aprono le porte. Niente di più indicato per comprendere l’apertura del corpo, affinché si rilassi.

Nella scuola Hek Ki Boen Eng Chun Pai facciamo esercizi specifici per rilassare i tessuti muscolari, andando ad allungarli e, per gli addetti ai lavori, separarli. In questo modo, grazie alla pratica interna riusciamo a prendere il primo beneficio, che viene proprio con l’apertura delle spalle, la posizione corretta della testa e la muscolatura priva di tensioni. Grazie a questo primo intervento sul corpo, dall’interno, il Qi inizia a circolare con più fluidità. I blocchi e le tensioni diminuiscono, aprendo le porte al rilassamento fisico, che permette di poter rilasciare energia, quando serve.

AFFONDARE PER RILASSARSI

Il secondo passaggio chiave che insegno ai miei studenti è lo stato Tîm (沉), affondare. Anche in questo caso il carattere dice tutto: troppa acqua. Il concetto di affondamento è quindi molto chiaro, se si immagina una barca che cola a picco… In questo stato fisico è importante sentire come il diaframma lavori più basso del solito, portando la respirazione stessa ad un livello più profondo. Le articolazioni iniziano a muoversi con meno blocchi, lasciando scorrere l’energia ed accumulando il Qi nel Dan Tian più basso. In questo punto specifico si inizia così a generare calore.

La resistenza che si sente dai praticanti meno esperti, nel momento del contatto, viene proprio dall’irrigidimento della muscolatura più esterna. Se ci fai caso, il corpo sale, diventa quasi leggero. In questo momento senti che il Qi dell’altra persona galleggia, se tu hai praticato in modo serio, affondando. Così puoi riuscire a manipolare l’equilibrio dell’altro. Allo stesso tempo, bisogna dire che anche lo stress mentale può bloccare la fluidità del Qi. In generale, capita di vedere che le persone turbate a livello emotivo abbiano le spalle alte, la testa poco mobile e le scapole che sembrano alate.

Sviluppando la capacità di apertura e affondamento, ti assicuro che la mente può passare ad uno stato di quiete e di calma. Questo ti permetterà di lavorare sul vero Intento Ì (意), ma non è questa la sede per parlarne. Ti anticipo soltanto che Ì comanda lo stato Sōng. Tramite Sam Chian Po, insegniamo ai praticanti ad allineare la colonna vertebrale con la gravità. Questo aiuta ad aprire il corpo e renderlo fluido, con una decompressione generale della muscolatura. Il processo di affondamento del corpo aiuta ad allentare le tensioni, garantendo l’accumulo di Qi nel Dan Tien. In questo momento rilassarsi mentalmente diviene più semplice.

RENDERE FLUIDO, DISPERDERE E PULIRE

rilassarsi mentalmente

Grazie a questo lavoro interno, si può iniziare a diffondere il Qi, affinché sia pronto per essere utilizzato in combattimento.  Sóe (散), per noi, è proprio questa fluidificazione interna, che permette di scaricare l’energia in energia in entrata (spinta, colpo, etc.). Se impari a disperdere, che è la traduzione di e, riesci a mantenere il corpo attivo, ma rilassato. Stesso dicasi per la mente. L’ideogramma indica il “rompere il bamboo”. Stesso dicasi per quello che accade quando arriva una forza in entrata: viene “rotta” o, meglio, dissipata. Una volta ricevuta, viene smistata verso l’esterno, in varie direzioni.

In questo stato in cui rilassarsi mentalmente inizia ad essere più semplice, si inizia pulire – Chîn – lo stato di Sōng, aprendo, affondando e disperdendo le energie in entrata. In questo momento possiamo parlare di uno stadio avanzato di morbidezza, che prepara il corpo a rilasciare energia – Hoat Kèng (發勁) -. Se sei in grado di pulire, inteso come riconoscere e rimuovere le tensioni muscolari, sei pronto per accogliere la forza di gravità, farla tua e utilizzarla come ulteriore elemento da sfruttare in combattimento.

Se sei riuscito a far affondare così tanto il corpo da sentirti sempre più libero dagli schemi motori, allora è il momento di poter arrivare alla penetrazione di questo stato nei canali e nei meridiani. L’azione è detta Thang 通, che significa lasciar penetrare. A questo livello senti che le articolazioni non fanno resistenza e che l’eventuale avversario non riesce a comprendere da dove arriva l’energia rilasciata. Le rotazioni degli arti, che generano impatti ancora più devastanti, sono proprio frutto di questa capacità di lasciar andare il corpo alla libera circolazione del Qi.

RILASSARSI PER ESSERE MAGGIORMENTE EFFICACE

Cosa succede durante l’impatto con l’avversario? Sono certo che tu abbia compreso bene il percorso che ti sto mostrando. Con le capacità acquisite da questo stadio della pratica il trasferimento di energia è totale. Il corpo che viene attaccato subisce danni a livello interno, dove l’energia trova dei blocchi. Chiaramente siamo noi a direzionarla. Ecco perché lavoriamo tramite contatto (vedi il Niam Jiu – 黐手), per capire come ascoltare e lasciar fluire la forza in ingresso. Se ci fai caso, quando tocchi qualcuno che ha raggiunto questo livello ti senti come il burattino nelle mani di un burattinaio

Nell’ultimo stadio in cui il principio di affondamento del Sōng è totalmente raggiunto si può lavorare sul concetto più profondo del nostro sistema, che permette di rilassarsi mentalmente: Khang (空). Si può tradurre in tanti modo, ma quello più appropriato nella pratica è il vuoto. Significa che non c’è attaccamento terreno. Chi attacca non riesce a trovare alcuna resistenza, nessuno da afferrare o attaccare. In questo stadio della pratica, il viaggio interiore è dedicato al raggiungimento costante di questo stadio.

Parliamo del livello più alto dell’Hek Ki Boen Eng Chun, all’interno del quale si è privi dell’illusione, intensa proprio a livello tradizionale, cioè come vera realtà. In questo stadio della pratica c’è il distacco dai cambiamenti di tempo e spazio, la più chiara realtà. So che sei non sei di famiglia può essere un linguaggio difficile da comprendere, ma sono certo che se ti avvicinerai a praticare un’arte marziale tradizionale cinese potrai raggiungere le competenze che ti permettono di capire bene la questione. Ti auguro con tutto il cuore di fare questo meraviglioso viaggio!

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