Quando La Pratica È ‘Interna’ Nelle Arti Marziali?

16 Maggio 2023
In questo periodo, come vedete, sono molto produttivo. Ho un’altra bellissima intervista in programma: giovedì 18 maggio 2023 alle 17.30 in diretta su https://youtube.com/@newmartialheroeuchannel. Sarà diretta dal Maestro Andrea Brighi, ma sarò in compagnia del Maestro Mauro Antonino D’Angelo! Parleremo di un tema incredibilmente importate: quando la pratica è ‘interna’ nelle arti marziali? Sarà una conversazione estremamente interessante in diretta!
Nelle arti marziali tradizionali cinesi esiste un aspetto profondo e significativo chiamato “pratica interna”. Questo concetto va oltre il semplice allenamento fisico e si concentra sull’approfondimento e lo sviluppo di competenze dell’individuo che non si possono vedere dall’esterno. Questa tipologia di lavoro si concentra sulla mente, sul corpo e sullo spirito. È un processo che mira a migliorare la consapevolezza di sé, la concentrazione, la calma interiore e la connessione tra mente e corpo.
A differenza della pratica esterna, che si concentra principalmente sulle abilità fisiche e sulla prestazione visibile, la pratica interna enfatizza l’equilibrio energetico, l’armonia e l’autocontrollo. La pratica interna offre una serie di benefici significativi per i praticanti delle nostre discipline. Uno dei principali vantaggi è lo sviluppo della consapevolezza di sé e del proprio corpo. Attraverso esercizi di meditazione, respirazione e movimenti fluidi, i praticanti imparano a connettersi con il proprio corpo e a comprendere meglio i propri limiti e le proprie potenzialità.
Comprendere la pratica interna
Ciò si traduce in un miglior controllo dei movimenti, una maggiore precisione e una riduzione del rischio di infortuni. La pratica interna nelle arti marziali non riguarda solo l’aspetto fisico, ma è anche un potente strumento di crescita personale. Attraverso l’approfondimento interiore, i praticanti sviluppano la disciplina, la pazienza, la determinazione e la resistenza. La pratica regolare della meditazione e della consapevolezza aiuta a gestire lo stress, a migliorare la concentrazione e a coltivare una mentalità equilibrata.
Inoltre, la pratica interna favorisce la consapevolezza dell’energia vitale e la sua corretta gestione, portando ad uno stato di equilibrio mentale e spirituale. È importante sottolineare che la pratica interna e la pratica esterna non sono mutuamente esclusive, ma si integrano reciprocamente. La pratica esterna sviluppa le abilità fisiche, la forza e la flessibilità, mentre la pratica interna lavora sulla mente e sullo spirito. Trovare un equilibrio tra questi due aspetti è fondamentale per il progresso globale nel percorso delle arti marziali.
Quando la pratica interna e la pratica esterna si combinano, si raggiunge uno stato di armonia incredibile. Nella mia disciplina in particolare, il Black Flag Wing Chun, il lavoro interno viene utilizzato per sviluppare nel praticante la capacità di trasferire energia di impulso. Questo lavoro impegnativo permette di affrontare qualsiasi tipo di attività esterna come l’interna, evitando di mostrare emozioni a chi sta di fronte. La serenità che si raggiunge è davvero incredibile. Ci vediamo giovedì per parlarne.