Posizione Ruotata Nel Wing Chun

21 Agosto 2020
Oggi vediamo un aspetto tecnico, tra i vari movimenti di gambe del sistema, la posizione ruotata nel Wing Chun. Nei numerosi anni di pratica ho visto eseguire la rotazione nei più disparati modi. C’è chi fa perno sui talloni e gira entrambe i piedi, chi scarica il peso su una sola gamba, chi gira 50/50. Non c’è giusto o sbagliato, ma funziona o fallisce. Questo è il mio punto di vista: inutile e dannoso eseguire un movimento che non viene utilizzato a contatto con l’avversario con efficacia.
Anni fa ho registrato questo breve tutorial per i miei allievi istruttori. Ho deciso di condividerlo con tutti voi, perché so che tanti studenti hanno bisogno di vedere più volte il movimento prima di interiorizzarlo. Con questo video potete osservare e fare vostro ogni singolo dettaglio, in modo da eseguire l’esercizio in modo corretto e, soprattutto, proficuo. La posizione ruotata del Wing Chun della nostra famiglia è molto utile soprattutto per gli aspetti del Detachment, ma lo vedremo dopo.
Nella nostra tradizione utilizziamo questi due ideogrammi, 轉馬 [choán bé]. Come sapete, insegniamo trasmettendo l’Arte in dialetto Hokkian, quindi lo rendiamo come Choan/Goan Bhe/Be, per far riferimento a questa posizione del corpo. 轉 [choán] dà proprio l’idea di cambiare direzione, di ruotare, mentre 馬 [bé] è il posizionamento. Si tratta, quindi, di un movimento delle gambe, fatto in una posizione statica. Non si prevedono passi. Quando ci sono azioni rapide a corta distanza, è molto utile per redirezionare i colpi, senza mai perdere di vista la linea centrale dell’avversario.
DIFFERENZE E UTILIZZO

Come potete vedere da questo estratto a sinistra, la posizione ruotata nel Wing Chun più conosciuto avviene sulla gamba dietro. Cosa significa? Che la linea centrale viene spostata su una delle due gambe, compromettendo la stabilità in caso di doppio colpo da parte dell’avversario. Spesso e volentieri i test di stabilità funzionano anche su una sola gamba, quindi anche con questo tipo di movimento. La differenza di funzionalità, però, sta proprio nel cambio repentino di direzione della forza. Provate a testare la vostra capacità di rotazione con una persona che spinge da una parte e poi passa dall’altra. Noterete la perdita di equilibrio.
Questo non accade nel Black Flag Wing Chun, perché nella 轉馬 [choán bé] riusciamo a mantenere l’asse centrale ben saldo e, di conseguenza. Ci consente di scaricare a terra la forza, grazie ad entrambe le gambe, senza privilegiarne per forza una. Di sicuro, quella che sta ferma è in direzione dell’avversario, mai quella che esegue la rotazione. Non a caso, con l’anca – 胯 [kwa] – in posizione aperta, la testa del femore è più libera di ruotare per scaricare meglio la forza a terra. L’esercizio proposto nel video viene spiegato agli studenti anche nelle classi di base, affinché imparino a girarsi senza perdere la stabilità e la potenza.
Un utilizzo molto frequente nella nostra famiglia è quello legato al ‘distacco’ tra l’azione della parte superiore del corpo, rispetto alle gambe. In questo senso, durante la pratica, si impara a non connettere le catene cinetiche, affinché l’avversario non abbia la possibilità di attaccare la struttura. Apparentemente la stessa è inesistente. Il corpo appare come diviso in due (in realtà in tre…) sezioni e questo comporta diverse difficoltà di comprensione e decodifica del movimento da parte di chi attacca.