Intervista Con Gianluca Fumarola

8 Settembre 2020
Oggi incontriamo il Maestro Gianluca Fumarola, fondatore della Wing Chun Kuen Self Defense – WCKSD.
Puoi raccontarci da dove viene la tua passione per le arti marziali e quando hai iniziato?
Gianluca Fumarola: Ciao Riccardo, innanzitutto volevo ringraziarti per questa intervista! Beh diciamo che in realtà la mia passione per le arti marziali è partita da un’esigenza. Ho iniziato la pratica molto giovane con lo Judo e, in seguito, con il Karate stile Shotokan. Dico esigenza perché da bambino abitavo in un contesto non molto socievole. Mi ricordo, era un condominio abitato da persone poco raccomandabili. Il mio papà, facendo il Carabiniere, non era molto benvisto. Quindi quando io uscivo in cortile con gli altri ragazzini capitava solitamente di azzuffarsi… Così mio padre decise di iscrivermi appunto prima a Judo e dopo a Karate.
Come hai conosciuto il Wing Chun e perché hai preferito questa ad altre esperienze precedenti?
Gianluca Fumarola: Il mio incontro con il Wing Chun avvenne per caso… Anche se io dico sempre che il caso non esiste. Quando avevo 13 anni, ero molto magro e sempre con mio padre andavo in palestra per fare degli esercizi posturali. Una volta vidi due persone che praticavano quello che poi scoprì era il Chi Sao. I movimenti mi incuriosivano molto. Quindi andai dentro nella sala a chiedere informazioni con mio papà. Iniziammo a provare e da lì non ho mai più smesso.
Non sapevo niente dei film di arti marziali e non sapevo niente di Bruce Lee. La passione poi per le arti marziali e gli sport da combattimento mi è venuta dopo, praticando il Wing Chun Kung Fu. Decisi di continuare a praticare Wing Chun e non più Karate perché mi affascinava il fatto che dietro ogni movimento c’era la spiegazione del mio corpo. Mi faceva sentire più padrone di me stesso e mi divertivo di più.

RICERCA E SVILUPPO
Negli ultimi anni ci sono state molte frammentazioni. Cosa contraddistingue la tua Scuola?
Gianluca Fumarola: Negli anni ho fatto molte ricerche. Quelle che ho fatto non erano improntate sul lineage e sulle altre arti marziali e sport da combattimento. Le ricerche che ho fatto erano volte sul mio essere. Diciamo che negli anni ho dedicato la ricerca di me stesso, una specie di introspezione personale. È vero, negli anni ci sono state molte frammentazioni, ma forse perché le persone al posto di cercare se stesse cercano un qualcosa all’esterno.
Penso che la mia scuola si contraddistingua dalle altre perché quello che faccio nei miei corsi è un risvegliare delle abilità latenti all’interno della persona che ho davanti. È questo l’insegnamento che porto anche agli allievi e a chi fa il corso istruttori. Nulla è lasciato al caso. Non si parla solo di difesa personale, ma di meditazione, la ricerca del proprio essere, l’autostima, la sicurezza e la psicologia.
Una delle cose più fondamentali che contraddistingue la mia scuola è che le lezioni vengono fatte in maniera informale. Questo non vuol dire senza rispetto, ma in maniera pacata, tranquilla, in modo tale che l’allievo possa senza timore apprendere e riscoprire le sue abilità latenti.
COMBATTERE
Combattere con il Wing Chun: secondo te è possibile? Che esperienze stai maturando?
Gianluca Fumarola: Ho sempre detto ai miei allievi che chi si pone questa domanda, in realtà, è perché ha una sorta di insicurezza interna e quindi poca autostima. Con il Wing Chun certo che ci si può difendere, il problema è che le persone dovrebbero iniziare a difendersi da se stesse, queste sono le esperienze che ho maturato.
Mi è capitato molto spesso di utilizzare Wing Chun sia a livello psicologico che a livello motorio per difendermi o per difendere qualcun altro. Penso che questa domanda debba sparire dalla mente di chi pratica Wing Chun. Una volta che sparisce questa domanda il praticante allora è da lì che inizierà ad essere consapevole e in grado di difendersi realmente da tutti… Ma soprattutto da se stesso. Chi pratica Wing Chun soltanto per la difesa personale non riuscirà mai a difendersi né da se stesso né dagli altri.
Puoi spiegare che progetti di unità stai portando avanti in seno al Wing Chun? Nello specifico, ci racconti della VTAA?
Gianluca Fumarola: I progetti che sto portando avanti sono soprattutto progetti che unificano i lineage, le scuole, gli istruttori e i maestri che praticano Wing Chun Kung Fu. C’è un progetto di gare a livello italiano ed europeo con le stesse regole dettate dalla VTAA, la scuola fondata da Ip Man. Un’altro progetto molto importante è creare un albo con tutti i Sifu certificati dalla VTAA, in modo tale da dare professionalità a chi ha fatto del Wing Chun Kung Fu la sua professione.
Negli ultimi anni sono stato molto a contatto con quello che è l’amministrazione della VTAA, grazie al mio maestro, Sifu Dennis Lee (Chairman della VTAA).

IL SEGRETO DEL SUCCESSO
Ho visto parecchi video in cui si respira un’aria genuina nella tua Scuola. Sei professionista, ma sei anche un grande appassionato. Qual è il segreto del tuo successo?
Gianluca Fumarola: Grazie, sono contento che questa cosa dell’aria genuina si percepisca, non sei il primo che me lo dice. Qual è il mio segreto? In realtà non è un segreto, perché appunto traspare anche dai video. Chi mi conosce di persona la sente questa cosa. Io credo che nella vita bisogna fare quello che ci piace, non bisogna mettersi in testa strane cose oppure copiare gli altri. Quindi credo che il segreto del mio successo è fare quello che amo. Farlo perché mi fa sentire bene e completo. Quello che in realtà voglio trasmettere non è soltanto il Wing Chun come arte marziale, ma anche la passione per quest’arte marziale.
Come svolgi le tue sessioni di allenamento personale?
Gianluca Fumarola: La mia sessione di allenamento inizia la mattina con riscaldamento, meditazione, stretching, le forme del Wing Chun, esercizi a vuoto. Poi omino di legno, esercizi con il palo lungo, esercizi e forma con i coltelli a farfalla. Il mio allenamento giornaliero personale dura circa dalle 4 alle 6 ore. Poi il pomeriggio mi dedico allo studio e alle cose burocratiche. La sera vado in palestra ad allenare i ragazzi e mi alleno con loro.
IL WING CHUN È PERFETTO
Come si diventa SiFu nella tua Scuola?
Gianluca Fumarola: La WCKSD è l’unica scuola al mondo che dà la possibilità di diventare Sifu anche partendo da zero, con un corso di sei anni. Ovviamente io dico a chi vuole intraprendere questo corso che la vera strada inizia in realtà dopo i sei anni.
In questo percorso, tutta la metodologia e gli esercizi sono stati sviluppati da me e sono stati approvati dalla VTAA. Alla fine dei sei anni, per avere la certificazione di Sifu, si fa l’esame davanti alla commissione della VTAA, a Hong Kong.
Credo molto in questo progetto perché ho dedicato molti anni per crearlo. Non ho mai creduto nei percorsi di un anno, due anni o tre anni. Il percorso che ho creato di sei anni per diventare Sifu non è una passeggiata. È un impegno serio che può portare la persona a trasformare la propria passione in professione.
Pensi che ci siano margini di miglioramento del Wing Chun o è già perfetto così com’è?
Gianluca Fumarola: Io penso che il Wing Chun sia perfetto così com’è. Inoltre penso che il Wing Chun venga modificato perché le persone amano complicarsi la vita. Non riescono ad essere semplici. Ho sempre detto che la cosa più difficile del Wing Chun non sono le tecniche, i movimenti, acquisire abilità, velocità. Ma capirlo. Per capire il Wing Chun bisogna capire se stessi. Le persone non vogliono capirsi, perché hanno paura di non accettarsi così come sono. Quindi creano continuamente modifiche… Poi ognuno ha una visione diversa del mondo, siamo tutti diversi.
Credo comunque che il Wing Chun Kung Fu sia perfetto così, non bisogna modificare niente. Un po’ come la medicina tradizionale cinese: è stata inventata 5000 anni fa. Ha subito pochissime variazioni. Invece la nostra medicina attuale ogni mese scopre un nuovo medicinale e..il mese dopo scopre che il medicinale che hanno scoperto fa ancora più male.