Come Si Allena La Posizione Sospesa?

20 Aprile 2023
Tra le diverse famiglie di Kung Fu, si parla poco della 吊马 [diàomǎ] Tiàu Bé. C’è davvero pochissimo materiale per capire come si allena la “posizione sospesa” – questa la traduzione letterale -. Quindi eccomi a colmare questo buco. Partiamo dal fatto che nella maggior parte dei lineage tradizionali si parla di Hu Pō͘ 虛步 [xūbù], quindi di un “passo falso” o “passo sospeso”. Si fa riferimento all’azione di finto arretramento della posizione. Viene utilizzato per calciare repentinamente l’avversario, rimanendo per qualche secondo col peso su una sola gamba.
Nella nostra famiglia, la Hek Kî Bûn Éng Chun Pài, abbiamo un lavoro specifico per la posizione sospesa, che chiamiamo appunto Tiàu Bé – 吊马 [diàomǎ] -. Bé 馬 nella sua forma semplificata 马 [mǎ] rappresenta la posizione. Tiàu 吊 [diào] sta per appendere. Quindi l’idea della Tiàu Bé è quella di una posizione in cui la gamba anteriore è “appesa”, come fosse gestita da un filo che parte dal ginocchio, verso l’alto. C’è una differenza sostanziale tra la Tiàu Bé della nostra scuola e la Xū Bù di altre linee. Nel caso della Xū Bù si tratta di una posizione estremamente più bassa, con il ginocchio estremamente piegato.
Nella nostra disciplina non si esasperano mai così tanto le azioni. Non a caso, come ha sempre detto il mio Maestro, Lin Xiang Fu, “nella posizione sospesa il peso è apparentemente dietro, ma è realmente diviso 70/30, con una pressione a terra del 100% su entrambe le gambe”. Wow! La prima volta che me l’ha detto non ho capito niente! Praticando con attenzione, lavorando sempre più all’interno, ho compreso che la posizione non è da intendersi come qualcosa di fisso, come dicevo sul footwork. È piuttosto una specie di ritirata tattica… In alcuni contesti viene utilizzata anche per inchiodare il piede dell’avversario…
Allenare la posizione sospesa
Si inizia ad allenare la posizione sospesa sin dalle prime settimane di pratica nell’Orientation Program, il nostro approccio all’arte marziale. In questo programma viene sviluppata la potenza della struttura, affinché sia pronta e forte per le fasi di contatto. Il peso viene spostato su una sola gamba, che aumenta la flessione – fino a dove si riesce -. L’importante è che il ginocchio di quella anteriore sia allineato con il Dan Tian basso. Il punto di contatto a terra della gamba anteriore può essere modificato nel tempo. Inizialmente va benissimo tenere a terra ben salda la zona del metatarso.
Si “sonda il terreno”, in un certo senso… La gamba anteriore viene così rinforzata nella sua capacità di controllo e reattività, così come di sferrare calci, senza caricarli tornando indietro per poi partire. Per avere una stabilità efficace, è bene tenere la gamba posteriore salda sul piede, che rimane ruotato di circa 45 gradi rispetto alla posizione classica “dritta”. È indispensabile che il ginocchio fletta in modo sicuro, senza andare al di qua o al di là del piede. Il busto deve rimanere quanto più possibile dritto, in modo da non comunicare all’avversario cosa stiamo facendo.
Molte scuole lavorano con la gamba frontale scarica. In realtà, pur avendo meno peso sopra, andiamo a costruire una gamba molto forte con le attivazioni di fasce e tendini, via via che si passa da una classe all’altra e si entra nel vivo del lavoro interno del sistema. La gamba, in questo modo, risulta essere estremamente dura, per quanto conservi una flessibilità notevole e aumenti, grazie alla pratica, la sua mobilità. In combattimento la Tiàu Bé è spesso presente, ma la durata dell’utilizzo non può andare oltre qualche secondo, altrimenti l’avversario può averne vantaggi…