Come Conquistare L’Interesse Con La Competenza

26 Giugno 2020
Sarai sicuramente d’accordo con me se dico che chi è competente in una materia detiene il controllo di qualsiasi conversazione inerente il “suo” argomento. Ci tengo a dirlo, perché mi è capitato più di una volta di annoiarmi a sentir discutere tra loro persone che parlavano in base alle loro opinioni. Per argomentare, in realtà, serve conoscere l’argomento, altrimenti converrebbe stare in silenzio… Oggi vorrei parlarti di questo tema legato alla comunicazione, visto che lo ritengo indispensabile per chiunque si accinga ad insegnare, trasmettere o semplicemente dialogare. Vediamo insieme come conquistare l’interesse.
Ho conosciuto tantissime persone dogmatiche nel corso degli anni. Chi sono? Hai presente quelli che parlano per frasi fatte, stereotipi o ideologie? Ecco, quelle! Il problema di queste persone è che non riescono a rapire l’interesse di un interlocutore senziente, perché nascondo dietro alle cose ripetute a memoria e a priori una inguaribile mancanza di competenza. Te ne accorgi subito perché non riescono a fare esempi diversi rispetto agli interlocutori. Se hanno imparato a memoria solo un messaggio da dire al destinatario, non riescono ad adattarlo a seconda di chi hanno di fronte, non capendo come conquistare l’interesse della persona.
Una persona competente la riconosci subito. Adatta subito la comunicazione al livello di comprensione dell’interlocutore, trova metafore e rende la spiegazione accattivante e coinvolgente. Nell’insegnare serve tanta responsabilità, qualsiasi sia la materia che vuoi passare. Se mancano le competenze, noti subito che gli studenti non sono abili nella materia insegnata, se non quelli più portati e dotati per natura. L’ho visto nei corsi di arti marziali frequentati negli anni. Alcuni istruttori, per quanto magari tecnicamente preparati, non avevano competenze specifiche negli argomenti trattati e quindi ripetevano a pappagallo le loro teorie. Guardando gli allievi si poteva subito immaginare come sarebbe finita: un continuo via-vai di persone.
CHIAREZZA E CONSAPEVOLEZZA
La chiarezza su un argomento ti permette di far capire le cose ed avere consapevolezza. Grazie a questo, puoi essere in grado di trasmettere le tue conoscenze. Quando insegno, voglio che il mio studente acquisisca una competenza specifica. Fino a che non ha assimilato il concetto, non mollo il colpo, ricorrendo a decine di esempi pratici, perché cerco di capire come conquistare l’interesse. Questo perché voglio che non sia legato alla mera ripetizione formale di sequenze. Le competenze permettono di liberare le persone. Una volta apprese, le puoi maneggiare, smontare e rimontare come preferisci.
Alla moltitudine solitamente non interessa la chiarezza della competenza: hanno confusione nella testa. Questo stato mentale serve al sistema per poter indirizzare queste persone con più facilità all’acquisto, anche in senso lato (politica, economica, etc.). Io amo la libertà ed è per questo che voglio trasmettere in modo chiaro le competenze tradizionali ai miei allievi. In realtà, io mi muovo in modo identico anche nelle mie attività, perché la chiave è capire proprio come conquistare l’interesse. Quando ho iniziato ad istruire le segretarie che lavoravano per me, le ho rese da subito indipendenti proprio perché ho voluto che apprendessero le competenze del loro lavoro.

C’è da dire che spesso vengono confusi tre aspetti: l’apprendimento di conoscenze, lo sviluppo di abilità e le competenze. Le conoscenze sono le informazioni che vengono apprese tramite l’insegnamento e il conseguente studio. Qui parliamo della parte più nozionistica. Le abilità, invece, rappresentano le capacità di applicare le conoscenze apprese. Le competenze rappresentano la facoltà di unire conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e metodologiche e utilizzarle nello sviluppo personale, che serve sia per la vita personale che professionale.
La competenza non è data dall’anzianità, ma si misura dai risultati. Se ti qualifichi ad un livello, significa che hai portato risultati sul campo. Lo vedo anche nelle mie attività. Tante persone non hanno interesse a sviluppare competenze, sperando che con gli anni possano arrivare. In realtà, se le acquisissero in tempi brevi, grazie ad azioni più massicce, si ritroverebbero a lavorare in modo più intelligente, avendo più tempo libero. Però, come si dice? Non puoi ottenere che tutti abbiano le orecchie aperte per ascoltarti. In qualsiasi attività, solo chi ha risultati può dire di avere competenze.
IL CAMBIAMENTO PARTE DALLE NUOVE COMPETENZE
Il primo passo per iniziare un percorso di cambiamento è avere consapevolezza delle nostre competenze. Capire non è essere competente. Alziamo la guardia rispetto noi stessi. Dobbiamo essere consapevoli della nostra ignoranza. Diciamocelo serenamente: sono più le cose che non sappiamo fare di quelle che sappiamo fare, facci caso. È sano essere umile e comprendere che non abbiamo competenza nella maggior parte delle cose. Il bello della vita è proprio questo: riusciamo a specializzarci in poche cose ed è bene che sia così! Le incognite danno il sapore alla vita. Immagina come sarebbe triste conoscere già tutto…
Il cambiamento della vita parte dall’acquisire nuove competenze. Credo che una di quelle indispensabili sia il saper prendere le persone per come sono e non per come vorremmo che fossero. Se conosci qualcuno e decidi di volerlo cambiare, sei sulla strada sbagliata. Significa che non sei in grado di parlarci, comprendere e decodificare quello che ti sta dicendo. Ognuno di noi è così com’è. Avrai notato quanto sia difficile tentare di cambiare il partner, no? Detto tra noi: è una battaglia persa in partenza. Non possiamo cambiare le persone intorno a noi, ma possiamo cambiare il nostro circolo di influenza.
Si sentono tantissime lamentele sui capi, sui colleghi, sui partner, sulle amicizie. Eppure, pochissimi hanno il coraggio di cambiare. Una competenza indispensabile nella vita dovrebbe essere proprio quella che ti fa capire se hai rapporti tossici intorno. I motivi possono essere disparati, ma la questione è sostanzialmente una: non ti sta bene? Cambia. Punto. Non ci sono alternative. Quando parlo dei rapporti marito-moglie (metteteci qualsiasi declinazione sessuale dentro) io sostengo totalmente l’inter-indipendenza. Se uno dei due si appoggia sull’altro, rischia grosso. Nel panorama delle competenze, anche questa va acquisita quanto prima possibile!
Il bello di conoscere le persone nel tempo è scoprire che siamo tutti incompetenti: non c’è un trono, nessuno può essere “fico su tutto”. Non c’è limite alla competenza, si può sempre fare meglio, andare oltre. Eppure quello che possiamo fare è diventare competenti in alcune aree. Successivamente è indispensabile aiutare chi sta cercando un competente sull’argomento o sulla materia che tu insegni. Posso solo consigliare di acquisire professionalità sbagliando. Insegna quello che funziona. Tieni stretto quello che costruisci. Sviluppa e mantieni quello che conosci.
CONQUISTARE CON LE EMOZIONI
Come si fa, quindi, a sviluppare questa abilità di tenere l’interlocutore agganciato al discorso che vuoi fare? La base è la comunicazione emozionale che ti permette di capire come conquistare l’interesse della persona. Se non arrivi al cuore, prima che al cervello, la persona non ti ascolterà, indipendentemente dall’argomento. L’approccio che parte dall’empatia con l’interlocutore è utilizzato orma dalla quasi totalità del marketing di qualsiasi settore. Se non basi tutto sulla comunicazione di un’emozione, con l’obiettivo di sviluppare una reazione emotiva, che parli a fare? Non ti aspettare che qualcuno ti ascolti se non riesci a suscitargli un’emozione (qualsiasi) quando parli.
La comunicazione emozionale è, quindi, una strategia comunicativa per aiutarti a capire come conquistare l’interesse emozionale. Le emozioni che susciti nell’interlocutore devono essere in grado di agire a livello cognitivo, ma anche in uno più profondo. Se ci pensi, ogni volta che qualcuno ti parla di andare a mangiare una pizza, ti descrive così bene come si è trovato, che ti sembra di averla già assaggiata. Con questo tipo di comunicazione ci accorgiamo che le nostre azioni e le nostre scelte non sono affatto logiche e razionali. Si basano per lo più su azioni emotive. Ci siamo sempre definiti animali logico-razionali, ma solo con le emozioni ci si attiva.
Per questo motivo utilizzato sempre questo tipo di comunicazione, sia nella vita di tutti i giorni, sia nei corsi di formazione che svolgo. I miei studenti lo sanno che sono solito associare insegnamenti ed emozioni… Credo che le competenze che oggi possono essere più utili per chi insegnano partono dalle considerazioni psicologiche sull’intelligenza emotiva e passano per i principi della programmazione neuro-linguistica. Poi ci sono tutte le cose tecniche legate alla dizione, alla tonalità della voce, alla meditazione per avere la mente libere. Però tutto questo viene dopo, perché prima devi capire come conquistare l’interesse.
La finalità dei miei corsi, al di là della specifica materia che insegno, è quella di trasmettere a chi mi ascolta le conoscenze e le capacità per aumentare la consapevolezza. Non tutti diventano Leader. Pochi lo decidono e me lo dimostrano perché pensano, parlano e agiscono da Leader. Si rimboccano le maniche anche facendosi male, ma sono sempre coerenti con le loro scelte. Se vuoi diventare un Leader, devi saper conquistare l’interesse degli interlocutori con la competenza. Ogni giorno specializzati un po’ di più. Non mollare mai.