Cambiamento: perché?

26 Maggio 2020
Sento spesso parlare del desiderio di cambiamento: alcuni auspicano di cambiare vita, altri cercano di voltare pagina, ma pochi danno realmente l’impulso affinché si metta in moto il processo che può portare verso una vita migliore e gratificante. Vi dico un po’ di cose a cui ho pensato recentemente.
Il cambiamento
Moltissime persone sono sopraffatte dal disagio che colpisce chi diventa schiavo dell’abitudine. L’ho provato anche io e credo che accada a tutti, ad un certo punto della vita. Avete presente la sensazione di sentirsi intrappolati e di iniziare ad immaginare un cambiamento? Per pochissimi questo passaggio si trasforma in realtà, ma per la maggior parte resta una mera fantasia.

Tra le più grandi difficoltà che ho riscontrato in tanti anni a contatto con le persone, credo che il cambiare stile di vita sia una di quelle più radicate e sedimentate. Rivoluzionare le proprie abitudini come ho fatto anche io non è sicuramente semplice, sia per la paura di perdere quello che si ha, sia per l’insicurezza
A farla da padrone ci sono anche la pigrizia ed il rifiuto di mettersi in gioco. Ve ne accorgerete parlando di progetti con chi è intorno a voi. Basta chiedere ad una persona cara se ha “qualche nuovo progetto da realizzare”. Sono pochissimi quelli che si aprono alle novità, sebbene il cambiamento sia indispensabile per sentirsi vivi…
Uno dei passi che mi ha permesso di aprire le testa è stato circondarmi di persone diverse. Solo rapportarsi con persone positive e propositive determinerà un forte cambiamento in noi stessi, anche se, diciamocelo, il cambiamento parte sempre da noi stessi.
Se ci pensate, il cambiamento tiene sempre la mente allenata, facendo scoprire se stessi. Fa sicuramente aumentare l’autostima e diventa una vera e propria terapia, che permette di trasmettere a chi è intorno positività, fiducia e serenità.
La predisposizione al cambiamento aumenta evidentemente anche il rendimento della mente: riconoscete subito chi è aperto al cambiamento al di là dell’età: se ci fate caso, ci sono anziani giovanissimi, proprio perché hanno sempre la mente attiva e ricettiva, pronta a cogliere le opportunità di evoluzione..
Quando conosco persone con una notevole rigidità mentale, noto che sono generalmente statiche, pigre e ‘morte’ in attesa esserlo davvero. Eppure accadono milioni di eventi di qualsiasi portata che portano a fermarsi, a riflettere, a pensare alla vita. Perché alcuni non cambiano e, soprattutto, come si fa a cambiare davvero?